Si sa che in tempi come i nostri, dove si parla spesso dei disturbi alimentari, quello che più di ogni altra cosa interessa ognuno di noi è che si possa mangiare sano e in modo assolutamente equilibrato, per avere la garanzia di una salute buona e senza grandi difficoltà da affrontare. Questo è possibile quando si può contare sulla diversificazione degli alimenti, anche alla luce di ciò che siamo in grado di fare noi: se abbiamo tempo, ad esempio da dedicare alla cucina oppure no.
Ecco, uno dei problemi che più spesso si palesano sono legati proprio all’assenza di tempo, che induce a creare dipendenze alimentari scorrette, finalizzate molto spesso al consumo di alimenti in scatola e non sempre salutari. Ovviamente la cosa non vale per tutti gli alimenti, perché quando la conservazione in scatola viene fatta seguendo alla lettera tutte le indicazioni, questa tipologia di cibi risulta essere davvero il top. Valutiamo insieme quindi cosa c’è da sapere
I cibi in scatola: fanno male?
Diciamo che la scelta di consumare i cibi in scatola è dettata per lo più da vantaggi di tempo economico ma soprattutto dal fatto che si manca di tempo e voglia per dedicarsi alla cottura dei cibi che ci servono per garantire un organismo perfettamente sano e in forma. Ciò non significa che siano sbagliati e nocivi, anzi hanno notevoli vantaggi; intanto si possono consumare anche quando non abbiamo tempo; contengono comunque i nutrienti che ci servono; e hanno una durata più lunga dei cibi freschi.
Ma ovviamente si tengano in considerazione i contro che sono davvero un grosso problema: intanto, contengono il sodio, importante per proteggerne la conservazione; in alcuni di questi alimenti, vengono aggiunti gli zuccheri, che aumentano calorie e concentrazione di glicemia nel sangue; e in alcuni casi si presentano anche possibili tracce di bisfenolo A (il BPA) che è una sostanza chimica che dalle pareti delle lattine può trasportarsi sul cibo, generando problemi seri alla salute.
E il tonno? E’ pericoloso anche per gli stessi motivi?
Diciamo di sì, per il tonno valgono tanto i benefici che gli svantaggi. Ma il processo di preparazione del tonno, in particolar modo, pare essere più attenzionato, proprio per il fatto che si tratta di un alimento fortemente ricercato e richiesto. Generalmente, quindi si seguono dei passaggi maggiormente semplici sì, ma più accurati, che fanno in modo che il tonno, pescato fresco, sia subito lavorato in modo ineccepibile e poi inscatolato adeguatamente, seguendo questi ritmi:
- pesca certificata: quindi si conosce la provenienza del pesce
- pulizia e preparazione: i filetti vengono separati subito dalla testa, dalla coda e dalle lische e ispezionati per essere sicuri che siano freschi e privi di difetti
- cottura a vapore: in modo tale che vengano distrutti tutti i batteri e si migliori anche la sua conservazione a lungo.
- confezionamento: in scatola o in lattine, con oli naturali o vegetali, acqua o salsa per insaporire in caso e successivamente sigillati ermeticamente, per non avere infiltrazioni d’aria
- sterilizzazione: in autoclave dove vengono riscaldate a temperature molto elevate per un periodo specifico, utile a garantire sicurezza e conservazione
Il tonno in scatola, quindi, non ha nulla da invidiare a quello fresco. E’ ottenuto seguendo, come si legge, un processo che richiede una certa attenzione oltre che un iter specifico, finalizzato sempre alla conservazione ottimale e che punta alla sicurezza alimentare del prodotto. Nulla è lasciato al caso o si evitano alcuni passaggi, che ormai risultano anche meccanizzati.
E’ bene anche ricordare che qualunque tipo di tonno viene inscatolato, richiede comunque un’attenzione nella ricerca del pesce fresco in primis e che non abbia grandi difficoltà nell’essere successivamente conservato in modo ottimale e al fine di garantire durata a lungo e il consumo come e quando si vuole. Se così sarà, il tonno in scatola non vi darà mai alcun problema.